Introduzione
La degustazione dell’olio extravergine di oliva non è solo un rituale riservato agli esperti assaggiatori: è un’arte accessibile a tutti, un’esperienza sensoriale capace di farci comprendere la qualità e l’origine di un prodotto simbolo della dieta mediterranea. In questo blog scopriremo come avvicinarci alla degustazione dell’olio, come riconoscere le sue caratteristiche principali, cosa evitare e come valorizzare al meglio il sapore dell’olio evo in cucina.
Cos’è la degustazione dell’olio
La degustazione dell’olio è un’analisi sensoriale che consente di valutare la qualità di un olio extravergine di oliva attraverso i sensi: vista, olfatto, gusto e tatto. Non si tratta solo di percepire se un olio è buono o cattivo, ma di saper identificare:
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La freschezza
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La presenza di difetti
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L’intensità dei sentori fruttati
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Il grado di amaro e piccante
Questi parametri sono fondamentali sia per i produttori che per i consumatori consapevoli.
Perché è importante degustare l’olio
In un mercato sempre più affollato, saper distinguere un olio extravergine di oliva di alta qualità da uno mediocre è fondamentale. Ecco alcuni motivi:
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Qualità nutrizionale: gli oli di qualità contengono più polifenoli, antiossidanti naturali importanti per la salute.
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Origine e trasparenza: attraverso il gusto si può spesso intuire l’origine (italiana o straniera).
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Sapore in cucina: ogni olio ha un profilo aromatico che può esaltare o coprire i sapori dei piatti.
Come si svolge una degustazione di olio: passo dopo passo
1. Preparazione dell’ambiente
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Niente odori forti nell’ambiente (caffè, profumi, detersivi)
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Temperatura ambiente tra 20°C e 28°C
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Bicchierino da degustazione preferibilmente in vetro scuro (oppure tazzina)
2. Analisi visiva
Anche se in contesti professionali il colore non è considerato un parametro di qualità, il consumatore spesso lo osserva per abitudine. Il colore può variare da:
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Verde intenso (olio giovane, da olive verdi)
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Giallo dorato (olio maturo, da olive più mature)
3. Analisi olfattiva
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Scaldare leggermente il bicchiere con la mano
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Avvicinare il naso e annusare con respiri brevi
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Valutare l’intensità e la qualità dei profumi: fruttato verde, pomodoro, carciofo, erba tagliata
4. Analisi gustativa
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Sorso piccolo ma distribuito bene in bocca
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Eseguire la strippata: aspirare aria attraverso i denti con l’olio in bocca
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Valutare: amaro, piccante, dolce, armonia
5. Retrogusto
Dopo aver deglutito (oppure sputato, come fanno i professionisti), valutare:
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Persistenza aromatica
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Note fruttate secondarie
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Eventuali difetti (rancido, avvinato, muffa)
Principali difetti da riconoscere
Conoscere i difetti è fondamentale per evitare oli scadenti o mal conservati.
Difetto | Descrizione |
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Rancido | Odore di nocciola andata a male, olio ossidato |
Muffa | Olio da olive conservate male |
Avvinato | Odore simile a quello del vino andato a male |
Riscaldo | Olive lavorate troppo tardi o fermentate |
Metallico | Dovuto a contatto prolungato con superfici metalliche |
I tre attributi positivi dell’olio extravergine
Ogni olio extravergine di oliva di qualità presenta almeno tre attributi positivi certificati:
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Fruttato: ricorda l’oliva fresca. Può essere verde o maturo.
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Amaro: tipico degli oli da olive verdi, ricco di polifenoli.
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Piccante: pizzicore sulla lingua e in gola, indice di freschezza.
L’equilibrio tra questi tre elementi rende l’olio armonico.
Come diventare bravi degustatori: consigli pratici
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Allenare l’olfatto con frutti, verdure, erbe aromatiche
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Degustare oli diversi, anche provenienti da diverse regioni italiane
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Visitare frantoi, parlare con i produttori
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Partecipare a corsi ufficiali di assaggio riconosciuti dal COI o da enti regionali
La degustazione dell’olio come esperienza culturale e turistica
Sempre più aziende agricole e frantoi propongono percorsi di degustazione dell’olio, vere e proprie esperienze immersive:
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Passeggiate tra gli ulivi
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Visita al frantoio in funzione
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Assaggio guidato di oli diversi
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Abbinamenti gastronomici con pane, formaggi, verdure
Un turismo legato al territorio, alla stagionalità e all’autenticità che coinvolge il turista in modo profondo.
Degustazione olio: abbinamenti gastronomici consigliati
Ogni olio ha un profilo sensoriale diverso, e può esaltare piatti differenti:
Tipo di olio | Abbinamento consigliato |
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Fruttato leggero | Pesce, verdure grigliate, insalate |
Fruttato medio | Pasta al pomodoro, carni bianche, legumi |
Fruttato intenso | Zuppe di legumi, carni rosse, bruschette |
Amaro e piccante marcati | Formaggi stagionati, piatti della tradizione |
Un abbinamento corretto migliora l’esperienza complessiva del piatto.
Degustazione e conservazione: due facce della qualità
Anche il miglior olio del mondo può perdere valore se non viene conservato correttamente.
Consigli fondamentali:
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Tenere al riparo dalla luce (bottiglie scure o latte)
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Evitare sbalzi di temperatura (tra 14°C e 20°C è ideale)
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Chiudere sempre bene la bottiglia
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Non travasare frequentemente
Dove acquistare olio da degustare
Per iniziare a educare il proprio palato, è utile acquistare oli di diverse cultivar e territori. Ecco dove:
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Frantoi artigianali italiani
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Aziende agricole biologiche
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E-commerce specializzati con schede sensoriali
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Degustazioni guidate in fiere e mercati contadini
Se possibile, scegliere olio appena franto (novello) per percepire meglio tutti gli aromi.
Domande frequenti sulla degustazione dell’olio
Come si fa a sapere se un olio è extravergine davvero?
Attraverso l’assaggio: se presenta difetti sensoriali non può essere definito “extravergine”. L’etichetta da sola non basta.
L’olio piccante è sinonimo di qualità?
Sì, spesso è indice di freschezza e presenza di polifenoli, ma deve essere bilanciato e non eccessivo.
Cosa significa “fruttato verde”?
È un sentore che ricorda olive acerbe, erba tagliata, carciofo. Tipico di oli freschi, raccolti precocemente.
Conclusione
La degustazione dell’olio extravergine di oliva è un viaggio affascinante, che permette di riscoprire un prodotto fondamentale della nostra cultura gastronomica. Imparare a riconoscerne la qualità significa non solo nutrirsi meglio, ma anche sostenere filiere etiche, produttori locali e biodiversità agricola.
Non resta che iniziare: prenda un bicchierino, un pane neutro, e lasci che l’olio racconti la sua storia.
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